Ci risiamo, il Baseball ricade nel baratro della mancanza di
serietà, di etica sportiva e di cuore.
Il Piacenza si batte per tutto il campionato, viene elogiato
da tutti, accede ai Play Off e, dopo
aver visto le “ clamorose “ trasferte che attendevano la compagine ne primo
girone, decide, come se nulla fosse , di rinunciarvi.
Questione di danaro si dirà nei circoli benestanti del
baseball , dove la gente è occupata a criticare il calcio, lo sport nazionale,
troppo dipendente dalla moneta, troppo sciocco e povero d’anima rispetto al
beneamato baseball che, invece, si erge a passione ed etico esempio.
Quante volte, quante parole.
Poi?
La triste realtà. Un gruppo di personaggi troppo presi a
prendersi sul serio .
Già perché, a questo punto, non siamo altro che questo.
La cosa sconcertante è come, questa cosa, passi nella
normalità, come se il Piacenza avesse , addirittura, il diritto di rinunciare
ai Play off, come se fosse una cosa dovuta.
Certo, il povero baseball non può certo sopportare le
sinusoidi del mercato, che portano o strappano
sponsor, come il mare conchiglie…Già , non lo si può sapere.
Eppure, in serie A, nella povera serie A, il Piacenza si
presenta con un Lanciatore straniero, un cero Guerra, un lanciatore italiano,
un certo Bertolini, un interno ed un esterno sudamericani, spergiurati
piacentini doc ed alla fine, la carovana si ferma davanti alla salita dei Play
Off, troppo furba la Società, per faticare nell’ascesa
verso una cuccagna che, al massimo, regalerà un paio di salami;
e noi siamo qua a parlare del calcio e di quanto dovrebbe
imparare da noi altri.
Ora lo United parteciperà ai Play Off, al posto dei piacentini.
Non so nemmeno se sia giusto questo;
E’ una situazione talmente imbarazzante da non riuscire a
trovare qualcosa di giusto;
Personalmente vorrei che il Piacenza retrocedesse, al posto
del La Crocetta, ultima del girone con solo ragazzi giovani che provano a
giocare a baseball, prendendosi sul serio quanto basta.
Sicuramente non permetterei loro di fare la coppa Italia
come, del resto, preferirei che il girone di play off, fosse formato da una
squadra in meno.
Ma , evidentemente, in Federazione nessuno la pensa come me
e continua a permettere queste evoluzioni della specie, che porteranno il
baseball, il nostro baseball, ad essere un gioco dove ognuno può dettarsi le
regole da solo, partecipare al campionato che vuole e rinunciare o pretendere
qualcosa a secondo del conto in banca.
Il baseball, a questo punto, è solo la moneta, il vil
danaro, lo sponsor.
Già, chissà di cosa si parlerà, oggi, nei circoli
benpensanti dell’etica sportiva…..
Che amarezza.
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